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Un libro per parlare della violenza sulle donne nelle cui pagine le vittime raccontano la loro storia

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BIELLA – «Non è importante da quanto tempo si brancoli nel buio, l’importante è non volerci restare».

È con questa frase che Martina Botta, 32enne di Chiavazza, già autrice di “Dopo il buio, c’è sempre il sole”, annuncia la pubblicazione del suo nuovo libro “Rosa antico scuro“, che sarà disponibile lunedì 9 ottobre su Amazon in formato cartaceo e digitale.

Aveva annunciato l’intento di parlare ancora della violenza sulle donne, parlerà di questo il libro?
Questo secondo libro è la chiusura del primo: parlerò sempre di violenza di genere che in questo caso è il fulcro principale. Ciò che accade dopo una violenza psicologica. L’intento è passare allo step successivo: dopo averne parlato, spiegare dove e come muoversi in caso di violenza, a chi chiedere aiuto.

Anche nella frase di presentazione del nuovo volume si menziona il buio, c’è una qualche continuità tra il primo e il secondo testo?
Quando ho realizzato il primo libro sapevo che ci sarebbe stato un seguito, ho voluto fare una specie di continuazione per chiudere un cerchio. Il secondo è una saggistica racchiusa in tre parti: la prima è il finale della storia di Lara, di cui ho parlato ampiamente in “Dopo il buio, c’è sempre il sole”, nella seconda saranno presenti interviste fatte a donne che hanno subito la violenza di genere, mentre nella terza si tratteranno le tematiche della burocrazia italiana. Lara rimane la protagonista della storia, dopodiché lei si trasformerà in una “bolla” da cui farà uscire dei segreti.

Da cosa nasce la sua voglia di sensibilizzare su temi così, purtroppo, presenti nella società odierna?
Già nel primo libro, la stesura del lavoro era dettata dal fatto che non ero riuscita a salvare la mia amica. Così, per aiutare altre donne che hanno vissuto ciò che ha passato lei, volevo sottolineare l’importanza del parlare di questi problemi che purtroppo esistono. Bisogna ribadire che possono salvarsi solo raccontando, denunciando, ciò che stanno vivendo.

Anche questa volta uscirà il sole?
Certamente, il sole ci sarà. La speranza e la voglia sono il fulcro della sensibilizzazione. Mettere nero su bianco anche le interviste reali di persone che hanno vissuto sulla loro pelle questa esperienza è molto importante.

Ha in mente altri progetti?
Di progetti ne ho molti. A livello sociale, sono attiva con associazioni che si occupano di violenza sulle donne e parlano con coloro che hanno vissuto in prima persona determinate situazioni: è difficile immedesimarsi, ma conoscere è fondamentale. Per quanto riguarda l’uscita del libro, subito sicuramente sarò impegnata nelle presentazioni, una della quali sarà nella Biblioteca Civica di Valdengo, poi seguirà il resto. Per quanto riguarda la stesura di altri, ho in mente saggistiche simili, su altri temi, perché per parlare di violenza ci vuole anche tanto coraggio. Il prossimo libro sarà un romanzo, ma per il momento non aggiungo altro.

Finisce così l’intervista dell’autrice di “Rosa antico scuro”, la cui pubblicazione risulta sicuramente un buon mezzo di informazione e sensibilizzazione ad una problema, purtroppo, tanto attuale ai giorni nostri.

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